31 dicembre 2006

Alcune foto di casa mia

Portmeirion
Qui il resto.

Blackout Torino Film Festival

"E se i Festival di cinema degli anni settanta/ottanta segnalavano con lucidità, forza e passione, questo mutamento epocale dello spettatore, oggi è evidente questa incapacità di rappresentare questa nuova mutazione. In questo senso, probabilmente e necessariamente, i Festival DEVONO cambiare. Il problema è come"

Su Sentieri Selvaggi, una newsletter cinematografica, un bell'articolo su cos'è oggi una politica culturale.
Ne ha parlato qualche giorno fa anche Suzukimaruti.
Ottima lettura per chi qualche tempo fa ha partecipato a questo dibattito.

(l'articolo è il secondo, quello intitolato come il post)

29 dicembre 2006

Ondate migratorie da Est nel territorio di Burinia

Qui una volta era tutta campagna, ed erano tutti abbruzzesi e marchisciani (provenienti da Abruzzo e Marche).
Siccome pare che la regola che chi viene da fuori non possa entrare in città valga ancora, si fermavano qui.
Ma la regione non rende l'idea, venivano quasi tutti da due paesi, Isola del Gran Sasso d'Italia (Teramo) e Fiastra (Macerata), e si erano allegramente mischiati alla classe media romana che invece fuggiva dalla città.
Nel giro di poco tempo i bambini erano già del tutto romanizzati, rimanevano solo i loro nonni a parlare dialetti per noi comici e misteriosi (in Abruzzo ogni paese ha un dialetto mutuamente incomprensibile con quello dei paesi vicini).

Poi finì il comunismo.

Non che fosse proprio finito, ma all'epoca sembrava intelligente mettere una data sulla lapide del comunismo.
Quindi ci dissero che finì, e i primi ad arrivare furono i polacchi.
Non li notammo, perché erano silenziosi, quasi timidi, ma soprattutto perché notammo le polacche.
Perché non avevamo mai visto altro che le nostre gnappette mediterrannee, che all'epoca non sapevamo fossero gnappette, e di punto in bianco comparvero queste stangone. Bionde.
E si disse che qualcuno aveva sedotto qualche polacca, e ne valeva la pena, anche se avevano nomi di dodici consonanti e una vocale.

Poi finì la Jugoslavia.

Non eravamo sicuri che ci fosse mai stata, 'sta Jugoslavia, perché spuntarono fuori croati, serbi, sloveni che secondo mio padre dovevano essere armati fino ai denti.
E insomma uscirono fuori popoli e sottopopoli che non si erano mai sentiti.
Qui arrivarono gli albanesi di Macedonia, o macedoni albanesi.
E voi direte che sono albanesi e basta, e invece no, perché gli albanesi sono due, i gheghi e i toschi.
In Albania sono quasi tutti toschi, in Kosovo e Macedonia sono quasi tutti gheghi.
E ovviamente si prendono per il culo l'un l'altro, e il vicino ghego della nostra sala Quake ci teneva a ribadire che "quelli sono albanesi di Albania".

Poi finì qualcos'altro.

Non so bene cosa, e magari non è neanche finito, ma adesso vanno per la maggiore i romeni.
Che non sarebbero slavi, però per dire sì dicono da, e come gli slavi sono silenziosi, ma parlano meglio in italiano, e quella che fa le pulizie dal mio vicino sta sempre al cellulare e ha le meche rosse.

Per farla breve, il mio macellaio ha messo un bancone apposta per i romeni, con le loro specialità.
Tra queste, i mici, che non sono gatti fritti, ma una via di mezzo tra polpette e salsicce, fatte di varie carni, e con il bicarbonato.
Me le portava un mio amico che lavorava in Romania.
Si fanno alla griglia, una forchettata un po' di sale e gnam.
Dovreste provare.

22 dicembre 2006

I quotidiani degli altri (che neanche scioperano)

Qualche giorno fa una bufera ha lasciato senza luce la città di Seattle.
Il Seattle Times, giornale locale, ha dedicato mezza prima pagina a ricordare i rischi da monossido di carbonio legati all'uso di gruppi elettrogeni, in sei lingue.
A causa dell'intossicazione da CO ci sono stati sei morti e più di cento feriti, molti immigrati.
La scelta delle lingue è stata consigliata dalla contea, basandosi sul censimento.
Il disegno della pagina è tutto rosa, Denise Clifton ha preparato l'avviso, Sara Kennedy ha realizzato il resto della pagina, il loro capo, la responsabile per le tecnologie visuali, si chiama Heidi de Laubenfels.
Divertente il fatto che avevano scelto l'Arial, ma si sono accorti che non c'erano gli ideogrammi, e per il cinese hanno dovuto prendere il PMingLiu.
Il direttore David Boardman ha commentato: "Una delle nostre peggiori prime pagine, una di quelle di cui sono più fiero".

Per paragone con la stampa italiana, leggere payferrobyday.

Tutti subito su inkiostro

A leggere prima questo, e poi questo.
Mi raccomando l'ordine di lettura, e gli mp3, siamo in zona brit pop, ma anche no.

19 dicembre 2006

L'iPod nano

Ascoltando Mysterious Ways, il basso è praticamente impercettibile.

Quindi è un arnese inutile.

Packaging

In un vecchio post avevo chiesto al pubblico di questo blog qualche consiglio per caramelle, dato che da buon fumatore ogni tanto me ne viene voglia.

Qualche giorno ho provato delle Fisherman che hanno la confezione che sembra la maglietta del Venezia.
Sono alla mela e cannella, niente male.

17 dicembre 2006

Contromano

Qui si approva del tutto la "veltronata" (© Inve) di allungare la Zona a Traffico Limitato dalle 7,30 alle 20.
Al centro sembra estate, è solo diverso l'abbigliamento.

Agli irriducibili dell'automobile, in preda a deliri compulsivi d'acquisto natalizio, annuncio che per me possono andare tutti a buttarsi a fiume.

A Castel Giubileo però, che se no entrano in ZTL.

15 dicembre 2006

Tecnico tecnico ma leggete leggete che è meglio

Robie scopre OpenDNS, dal blog di Andrea Beggi.
L'ho provato, va forte se si usa direttamente, cioè facendo vere query DNS.
Benissimo anche la posta, meno evidente il miglioramento sulla navigazione.
Comunque la loro politica è positiva per la rete, si mormora che se tutti i server DNS fossero configurati come si deve il traffico sarebbe un quinto di quello attuale.
Se andate in Internet con un router ADSL è facilissimo e ve lo consiglio, ma se non sapete cos'è il DNS o cosa state facendo non toccate niente.

Per i figli di Splinder, Principe scrive una lettera sulla pubblicazione dei feed completi, e voi fate subito quello che dice.
Chi legge via feedreader i blog di Splinder vede solo un pezzo del post, e poi "Leggi ancora...".
Tutti quelli che usano un feedreader (cioè io), ve ne saranno grati.
Naudhiz l'ha già fatto, e sarà la prossima Bond girl.

Anche Blogspot non pubblica i feed completi, cosa che pochi sanno.
Per cambiare fate così, è facile:
1) entrate nella bacheca
2) modifica le impostazioni
3) Tab Feed Sito
4) alla voce Descrizioni troverete Breve e Intero, scegliete Intero
5) Salva Impostazioni

Il vostro blog non cambierà di una virgola, cambieranno solo i feed.

E congratulazioni a Dodge che diventa papà.

14 dicembre 2006

Google Latium (9)

Cartello a via Achille Tedeschi
Presa a via Achille Tedeschi, a Pietralata, un posto che meriterebbe un libro fotografico e un blog, e non esagero.
Sembra una frazione sperduta, con i cani liberi per le strade non asfaltate, le lamiere ondulate, le case con le pensiline.
Via Achille Tedeschi da Google Earth
Nell'immagine di Google Earth, la zona della foto, si vede sulla sinistra un pezzo della stazione Tiburtina.
L'area vuota di fianco ai binari dovrebbe essere usata per la nuova stazione, quando si decideranno a iniziarla.
In qualunque foto sufficientemente grande di Roma non manca mai un campo di calcetto.
Un giorno mi comprerò una digitale decente, forse.

13 dicembre 2006

Il vero m-blogger

"The primary reason is that I support Neko's right to control how her art is distributed, even if I disagree with what I presume is her rationale"

rbally spiega come si dovrebbe distribuire musica on-line.
Per me ha ragione su tutta la linea.
Soprattutto quando dice che quello che conta, alla fine, è quello che canti.
Il resto è fuffa.

10 dicembre 2006

Va in scooter, lui

Uscendo non ho messo i copriscarpe, non mi sembrava che la pioggia fosse così forte.
Sbagliavo.

Mi dice solo bene che la maggior parte dei forsennati acquirenti natalizi se n'è rimasta a casa.
Già dal raccordo è un lago, e quando arrivo alla discesa della Pantanella c'è fila, come sempre, e freno usando solo il posteriore.
Troppo.

La ruota dietro aderisce come i piedi di Mexes, tutto oscilla, lascio il freno, riparto, mi infilo di lato dove c'è lerciume vecchio di secoli, rifreno, mi salvo.
Per uno appena tornato dal suo secondo Futatreffen sarebbe stato disdicevole fare il botto, ecco.
E in ogni caso, chi ha detto quanto è bella Roma quanno piove era strafatto, o intronato, o entrambi.

Più Libri Più Liberi quest'anno sembra più grande, la biglietteria è stata spostata nel piazzale, e c'è un sacco di gente malgrado il diluvio.

Ci sono molti bambini, qualche faccia nota televisiva, qualche trasmissione di libri di Radio 3, qualche coatto, hostess carine, hostess carinissime, blogger milanesi.

Ressa davanti ai soliti Sellerio, Newton, Fanucci ma anche Castelvecchi.
Mi compro il solito libro di Evangelisti dall'Ancora del Mediterraneo, e mi fanno notare uno scrittore pubblicato da loro e raccomandato da Evangelisti.
Mi compro il solito fumetto, Sprayliz di Luca Enoch.
Mi faccio una chiacchierata con una sarda che è piuttosto carina ma dovrebbe cambiare acconciatura.
Mi rendo conto che la comunicazione dovrebbe essere lasciata alle donne e basta, data la tendenza di molti uomini a fare il possibile per imbruttirsi.

Ah già, la cosa più importante, le hostess migliori: Agra e Lapis (quella con la gonna a fiori).

Io vorrei che Pierluigi Bersani fosse

Presidente del Consiglio, Ministro per l'economia, Direttore dell'Azienda Autonoma Monopoli di Stato, Segretario dei Democratici di Sinistra, Papa, Segretario di Stato Vaticano, Presidente di turno dell'Unione Europea, Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Primo Ministro Israeliano, Re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord, Sindaco di Roma, Presidente del V municipio, Arcivescovo di Costantinopoli, ospite di Che Tempo Che Fa, Direttore Generale della RAI, Presidente della FIGC e della Lega Calcio, Presidente della FIFA e della UEFA, Designatore Arbitrale, Pallone d'Oro, Direttore del W3C, Manager degli U2, Chief Executive Officer di Sun, produttore di Lost, marito di Nicole Kidman.

E Presidente dell'Associazione Sportiva Roma.

In panchina, invece, lascerei Spalletti.

03 dicembre 2006

M'hanno dato 'na pezza

Nel senso di straccio per pulire, però, 'ché pezza in romano significa un sacco di cose.
Infatti era questo il misterioso gadget di Sporco Impossibile, progetto che punta a portare ogni tre mesi due band romane e due burin... ehm nazionali al Circolo degli Artisti per un bel concertone, con la collaborazione di varie radio e blog e myspace d'ordinanza e podcast vari.
Tutto molto moderno, insomma.

Questa volta sono (male) accompagnato dal Gruppo Povero Con Voce Femminile Che Si Farà, e dalla cronista blogger, che arriva tardi e fa un sacco di casino.

La prima a suonare è Amycanbe (oppure sono gli Amycanbe), che è romagnola ma potrebbe essere di Denver. Voce femminile e molti strumenti, compresi i fiati.
Sembrano in effetti un gruppo americano, e fanno un set di buona atmosfera e dolcezza, quasi in contrasto con i muri non intonacati molto underground del Circolo. Da risentire.

Seguono gli Eildentroeilfuoriilbox84, uno spettacolo a metà tra improvvisazione, cabaret e chitarre rumorose. Lanciano coriandoli e c'è una pittrice che dipinge sul palco. Li ricorderò di sicuro per una delle migliori frasi mai sentite a un concerto: "Al banchetto in fondo c'è il nostro CD, l'abbiamo fatto riscrivibile così se non vi piace lo usate per qualcos'altro".

Poi i Sant'Antonio Stuntman che sono di Padova, ça va sans dire, che arrivano con il volto coperto tipo militanti di Hamas, e che hanno un batterista talmente potente che dopo dieci secondi sfascia il timpano.
Venti minuti di riparazioni, e poi un punk duro caratterizzato dalla quasi assenza di testo cantato.

Per ultimi il piatto forte della serata, i Carpacho!, che si atteggiano (volutamente?) tra cazzonaggine e Promessa Del Rock Italiano.
Qualcuno tra il pubblico sa a memoria i loro testi.
All'inizio mi sembrano un pochino ingolfati, poi nel finale il concerto scorre bene.
Rischiano di passare alla storia per la lirica "la prima regola è se ti senti stronzo lo sei".

(Della serata scrivono anche Daniele e Brassy, nel suo tipico stile approfondito).

Dato che la gente che frequenta 'sti concerti comincio a riconoscerla, mi è capitato di notare un chitarrista di un gruppo visto tempo fa che ce provava con una spettatrice.
Tentativo sacrosanto, dato che era piuttosto molto graziosa.
Non so se coronato da successo, dato che l'ho rivista poco dopo sotto il palco non accompagnata.
Era una di quelle che sapevano i testi a memoria.

Frociate borghesi sono

"L'impressione è di trovarsi di fronte al solito vizio della sinistra italiana di concepire i diritti civili non come la nuova frontiera dell'uguaglianza, ma come dei “diritti borghesi”, che in quanto tali devono venire solo dopo la garanzia di quelli sociali..."

Da due di Gayleft, la consulta LGBT dei DS, che corrisponde a quello che so, e a quello che mi hanno raccontato tutti quelli che nei DS (e PCI) hanno militato.
Inoltre, mettere la L prima della G di gay è da veri gentiluomini di sinistra, non credete?