17 ottobre 2007

Posso partecipare?

C'è una poesia di Montale, Meriggiare pallido e assorto, che oltre a essere molto bella contiene uno splendido effetto fonosimbolico. Nell'ultima strofa usa una serie di parole che contengono il suono palatale gl, come travaglio, muraglia, bottiglia, allo scopo di rendere, con la difficoltà del suono, la difficoltà della vita, il "male di vivere".

Ecco, quando si parla di ciclo, la prima cosa che mi viene in mente è che razza di suono tremendo abbiano le parole che lo riguardano. Parole come mestruazione, endometrio, estradiolo, amenorrea, sembrano inventate da un biologo cattivo con lo scopo di terrorizzare con la sola pronuncia.

("Non ti pare di aver esagerato?"
"No, perché?"
"Dai, pure la citazione di Montale, sembra una recensione di Vitaminic.
"Ma che c'entra? Quelle le scrivono con il Polygen...
"E piantala!")


OK, ricomincio.
Noi uomini non sappiamo cosa sono le mestruazioni, e non lo potremo mai sapere, neanche immaginarcelo.
È una delle Differenze, di quelle vere con la maiuscola, quelle che ci rendono quel che siamo per sempre.

Un uomo non modifica se stesso, nasce, cresce, invecchia, e si porta appresso tutto quello che ha.
Nessuna parte di lui muore per rinascere, non prova dolore come condizione, non si divide.
Non si sveglia una mattina con la barba, non si ritrova un pene cinque volte più grande all'improvviso, cambia solo voce e ci mette mesi, mesi in cui sembra doppiato da un altro.

Visto dall'Altra Parte è una ferita che non si rimargina mai, un noioso impiccio che scalfisce la perfezione.
La compassione, la rassegnazione, il sarcasmo, sono solo strade attraverso cui cerchiamo di rimuovere la paura irrazionale che potesse capitare a noi.
Che non è la paura del dolore e del sangue, ma quella del mistero.

13 commenti:

  1. la cosa pallosa è che vengono quando non vorresti, e non vengono quando le vorresti.
    e poi quando ho le mestruazione non posso depilararmi.

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  2. Mistero, hai detto bene, ma mistero anche per le piccole donne: la prima mestruazione è un naturale e spontaneo e indeterminabile rito di iniziazione, avvolto dal mistero e reso ancor più misterioso dalla deprecabile abitudine di non chiamarle col loro (brutto) nome ma di usare modi di dire alternativi.
    E metterei l'accento anche su un altro aspetto della questione: la prima mestruazione rende visibile il divario che esiste fra natura e cultura, poiché la natura rende fertile una donna già anche a dieci anni, ma la cultura ritiene questa fertilità realmente operativa solo dopo molti anni.

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  3. alle 7.11 posso anche scrivere un pessimo italiano e sbagliare le concordanze, sono perdonata, vero?

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  4. Adoro questo tuo animo poetico :-)

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  5. Mi permetto di aggiungere anche la sofferenza e la capacità di tenere duro di una donna nel dare alla luce un figlio. Non credo che se questo compito venisse affidato agli uomini che al giorno d'oggi saremmo in più di 6 miliardi.

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  6. Dale': il parto infatti è citato un paio di volte (dolore e divisione), ti pare che lo lasciavo fuori?
    :-)

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  7. Lobotomica, in realtà non è così. Al menarca non corrisponde, come ad accendere una lampadina con un interruttore, la reale fertilità. Piuttosto, il menarca è una delle fasi iniziali del processo che condurrà alla fertilità verso i 14.15 anni. Prima di quell'età, anche in presenza di attività sessuale non protetta, le gravidanze sono comunque molto rare. Non solo perché gneralmente il menarca non corrisponde a un inizio immediato del ciclo mestruale (generalmente servono parecchi mesi, a volte anche un paio d'anni, perché il ciclo si stabilizzi sulla sua durata mensile, prima le ovulazioni e le mestruazioni sono sporadiche). Non solo, per i primi tempi l'ndometrio, anche se si forma, non è in quantità sufficiente a renere possible l'annidamento dell'ovulo fecondato: anche qualora ci sia rapporto sessuale fertile e avvenga la fecondazione, è molto rark che la gravidanza inizi. Per finire, la struttura fisica di una ragazza di età inferiore ai 14-15 anni non è ancora in grado di soportare una gravidanza. senza l'assistenza medica, in realtà gran parte di queste (rare, ripeto) fravidanze si risolvono in aborti spontanei.

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  8. Typesetter, grazie della dettagliata spiegazione.

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  9. E' che in noi resta il forte richiamo all'accoglienza e alla dualità. L'uomo no, è unico, e forse è più semplice.
    Ma fare una comparazione è oggettivamente difficile.
    SmokingPerm

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  10. bel post ;-)

    @lobotomica: ti riferivi a "diventare signorina" ?
    :-)

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  11. Aggiungono anche un elemento casuale di instabilità nei rapporti uomo-donna... Servono a farti capire che non puoi mai adagiarti sugli allori, anzi non puoi proprio mai adagiarti :P

    Comunque il Polygen mi ha aperto un mondo... Bellissimo il generatore di testi dei Verdena!!

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  12. Ma perché io non riesco a vedermici in tutto sto belìn di mistero e di poesia? Mi sembrano solo una brutta rottura mesile, accompagnata da una manciata di anti dolorificie da una carogna un po' più accentuata del solito (che peraltro nessuno nota). Così come il parto: possibile che con tutti i progressi che ha fatto la scienza non si sia trovato un modo per renderlo un po' meno traumatico e "tribale"?
    serpe

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