16 settembre 2011

L'indice

Mettiamo una sera a casa di amici, mettiamo che si conoscano tutti bene, mettiamo che si parli pure di cose un po' osé, ché tanto siamo tra vecchie conoscenze.
A un certo punto Terenzio, mentre si commenta l'attualità, se ne esce con "ma figurati, pure a Teobalda piace prendere le melanzane nel culo".
Teobalda, se dovessi regolarmi sulla mia piccola esperienza in fatto di donne, probabilmente si metterebbe a piangere dalla vergogna, o si girerebbe come una pantera verso Terenzio dicendogli che certe cose forse le fa sua sorella, o sua madre.
Io, cercando di continuare a mangiare nascondendo l'imbarazzo, o meglio il ribrezzo, troverei che Terenzio è un tizio da non vedere mai più.

Ci sono mille ragioni per cui parlare di quello che succede nella zona in mezzo alle gambe è considerato, almeno, da maleducati, e fanno parte di quella cosa che si chiama cultura, quella che studiano gli antropologi.
Io non sono antropologo, e semplicemente mi adeguo; non do informazioni sulla vita sessuale di chi mi circonda in mezzo alla strada, e considero chi lo fa un individuo spregevole.
È giusto? Non mi interessa, come non mi interessa la ragione per cui non ci spremiamo i brufoli al ristorante.
So che è così che mi hanno insegnato, e so che qualunque cosa di cui desideriamo la massima disponibilità, come le idee religiose o politiche, deve essere accompagnata da un po' di segretezza, e non credo che sia necessario spiegare il perché.

Eppure, in questo momento, su tutti i quotidiani e i social network della nazione sta succedendo proprio questo: la vita sessuale di un bel po' di gente, compresa di stramberie, viene resa del tutto pubblica.
Bacheche di Facebook, pagine di Friendfeed, blog o altro sono ben pieni di link a fonti sì variegate, ma tutte classificabili tra le fogne dell'informazione.
Si obietterà che si tratta di Berlusconi, che come noto è brutto, cattivo, non ha diritto alla riservatezza come tutti gli altri eccetera, eccetera, certamente, e il problema infatti sono proprio gli altri.

Non è strano che quei mezzi che parlano di rappresentazione deviata della femminilità siano gli stessi che oggi trovano giusto fare elenchi di ragazzacce debosciate le quali non solo non sono accusate di nulla, e già farebbe schifo così, ma vengono tirate dentro sulla base di indiscrezioni sulle intercettazioni?

Non pensate che se questo trattamento viene riservato a quello che è l'uomo più potente d'Italia, e quindi in grado di difendersi come nessun altro, voi che siete, come me, degli illustri signori nessuno nella stessa situazione vi trovereste ad affrontare un uragano con un filo d'erba?

Non pensate che, nel momento in cui l'onorevole Elzeviro Pippacci venisse arrestato per tangenti, voi che ci siete uscite per un po' dieci anni fa quando era assessore di Rocca Cannuccia vi potreste trovare a dover spiegare agli amici perché vi piaceva essere presa a frustate sulle chiappe?

Questo non è avanzare verso una società migliore o più giusta, ma il suo contrario, precipitare verso le torce e i forconi.
Non potete essere sicuri di non essere la prossima Teobalda.